Tour de France 2020, una cancellazione costerebbe 150 milioni di mancati ricavi
Il Tour de France perderebbe 150 milioni nel caso l’edizione 2020 non si disputasse. La cifra, stimata dal Sole 24 ore, sarebbe l’ammontare dei mancati ricavi, derivanti per la fetta più ampia dai diritti TV. Subito dopo verrebbero a mancare gli introiti derivanti dalle città sedi di tappa, che in ogni caso potrebbero avere qualcosa da recriminare anche nel caso la corsa dovesse disputarsi a porte chiuse, come ipotizzato dalla ministra dello sport francese e poi smentito dal direttore di corsa Christian Prudhomme. Infine, alla cospicua somma di ricavi contribuiscono anche i tanti sponsor che ogni anno fanno da cornice alla Grande Boucle.
“Nel 2019, per esempio, la sola città di Bruxelles ha elargito 10 milioni per ospitare le prime due tappe – ricorda il noto quotidiano finanziario – La terza grossa fetta di fatturato proviene dai tanti sponsor”. I principali nella passata stagione sono stati quelli associati alle varie maglie: la banca LCL, partner della Maglia Gialla, il produttore di automobili Skoda, partner della Maglia Verde, i supermercati Leclerc, con la iconica maglia a pois, e la catena ottica Krys, che sponsorizza la Maglia Bianca.
Il Tour è ovviamente il volano, trascinatore dell’intero movimento, non solo in Francia. Non sorprendono così i forti interessi in gioco a livello economico per lo stesso organizzatore, ma non solo. Anche il futuro di alcune squadre potrebbe dipendere direttamente dallo svolgimento della Grande Boucle, come hanno ammesso molti team manager come Patrick Lefevere, Jonathan Vaughters, proprietari di corazzate WorldTour, e Jerome Pineau, patron della B&B – Vital Concept, che senza l’invito alla più grande corsa del mondo potrebbe soffrire non poco. La visibilità che porta agli sponsor (la sofferente benzina dell’intero movimento) la corsa transalpina non ha eguali nel mondo del ciclismo, producendo un giro di affari nettamente superiore anche al Giro d’Italia.
Non un caso che l’UCI, così come anche organizzatori e dirigenti di federazioni nazionali abbiano tutti confermato che la nuova stagione sarà programmata in base a quando si deciderà, se si potrà, di correre il Tour, originariamente in programma dal 27 giugno al 19 luglio. Probabile slitti di un mese, ma per il momento non mancano gli interrogativi e una risposta difficilmente arriverà prima del 15 maggio, data considerata limite per poter decidere, valutando gli effetti della pandemia di coronavirus Oltralpe, ma più in generale nel globo.
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